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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Via delle Carrozze (R. IV – Campo Marzio) (da Piazza di Spagna a via del Corso)

La via prende il nome dai diversi negozi e rimesse di vetture [1] che vi erano (in particolare al n. 66, ad angolo con via Mario de´ Fiori), specialmente per uso dei forestieri che abitavano negli alberghi (locande) della vicina Piazza di Spagna.
Con sei paoli si poteva avere un “legno” dalle 6 alle 23.

Nella detta strada abitò Giuseppe Garibaldi durante l’assedio del 1849.

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[1] )            La prima carrozza in Italia fu usata dalle Marchese di Massa, di Casa Cybo, una delle quali era maritata al marchese di Mantova. I cardinali ed il Papa, nei viaggi e quest'ultimo anche nelle cerimonie del “possesso” (investitura), usavano cavalcare. Il cavallo del papa era bianco, la groppa del quale era, in antico, coperta da una gualdrappa rossa. La lettiga o portantina, introdotta a Roma, dice Svetonio, ai tempi di Giulio Cesare, servì, nel tempo, ai pontefici così per città come per viaggi. Fu da loro adoperata nei “possessi”, specialmente nel ritorno. Avendo qualche Cardinale cominciato ad usare la carrozza, Pio IV, nel concistoro del 27 novembre 1564, li esortò ad astenersene. Nella prammatica di Sisto V, nel 1588, si dettarono le regole anche sul numero e l'uso delle carrozze, ma fu dei primi del secolo XVII che i Cardinali, i prelati ed anche i Pontefici le usarono liberamente, ed Urbano VIII concesse alle carrozze dei Cardinali i cavalli con i fiocchi ed i ciuffi rossi ai finimenti. La prima volta che si parla di carrozze nei “possessi”, è nel 1701 con Clemente XI che prese “possesso” andando a cavallo e tornando al Vaticano in carrozza con due Cardinali. L’ultimo ad usare il cavallo nel “possesso” fu Pio VI nel 1775. Nessuno a Roma poteva usare più di due cavalli per carrozza, meno i sovrani, fino al pontificato di Pio VI, che usò una carrozza tirata da sei bellissimi frisoni bianchi. In seguito si presero cavalli morelli. Le carrozze palatine, chiamate “frulloni” (sono conservate in Vaticano), hanno  il carro e la cassa dipinti di vernice violaceo scura e la parte superiore esterna col cielo color nero e foderate nell’interno di seta e damaschi rossi. La più lussuosa era quella di Leone XII che costò, compresi finimenti, 25.000 scudi. La segue quella regalata a Pio IX dal re di Napoli. E ancora un’altra regalata al Papa, nel 1895, dal cardinale Luciano Bonaparte, cui era stata data da Napoleone III nel 1868. Altre carrozze anteriori e posteriori sono conservate nelle scuderie pontificie, dopo che Pio XI, all’inizio quasi del suo pontificato, cominciò ad usare l’automobile.

IMG_1668

Via_delle_Carrozze_angolo_via_Belsiana-Edicola

Via delle Carrozze angolo Via Belsiana
Edicola del XIX sec.

Via_delle_Carrozze_angolo_via_Belsiana-Palazzo

Via_delle_Carrozze-Lapide di proprieta_al_n_27

Via_delle_Carrozze-Lapide di proprieta_al_n_63

Via_delle_Carrozze-Lapide_a_Anita_e_Giuseppe_Garibaldi_al_n_59

Via_delle_Carrozze-Lapide_fondzione_rivista_al_n_16-1989

Via_delle_Carrozze-Retro_del_Caffé_Greco

Via delle Carrozze angolo Via Belsiana
Palazzo

Via delle Carrozze
Targa di proprietà al n. 27

Via delle Carrozze
Targa di proprietà al n. 63 - 1833

Via delle Carrozze - Lapide ad Anita e Giuseppe Garibaldi al n. 59 - 1849

Via delle Carrozze - Targa “Prospettive nel Mondo” al n. 16 - 1989

Via delle Carrozze
Altro Ingresso del Caffè Greco al n. 63

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